Roma (TidPress) – L’idea è logica e molto efficace: chiedere ad ogni Stato europeo di scegliere un’opera d’arte che lo rappresenti ed esporla coralmente in un’unica mostra per festeggiare i 50 anni dei Trattati di Roma e dunque le origini dell’Unione Europea.
Il tutto è ospitato nel Salone dei Corazzieri al Quirinale che, con il soffitto istoriato e le pareti affrescate, è già di per sé un contenitore da ammirare. La sfida è ardua, ma il rispetto per le altrui espressioni artistiche è d’obbligo.
Sala dei „Corazzieri“: „Kore“ |
Sala dei „Corazzieri“ |
Il primo impatto è con l’Austria che si presenta con un quadro di Egon Schiele, un dipinto che ritrae una (nuda) “Donna sdraiata”. Un inno al gusto di godersi la vita? Dell’Austria, in fondo, rende l’idea.
Peccato che nell’allestimento della mostra ogni opera sia stata posata su mastodontici ed ingombranti cavalletti, e dietro sia stato “dimenticato” l’imballaggio del trasporto, con sopra adagiata – un po’ mestamente – la bandiera del rispettivo stato.
Un insieme tra il solenne ed il burocratico (una rappresentazione realista dell’attuale Unione Europea?), per una mostra che, attraverso l’arte, dovrebbe indicare una via per sentirci più uniti nella diversità culturale. Non basta davvero una definizione per essere parte di una comunità. Bisogna conoscersi meglio, accettare le differenze, senza perdere di vista le radici comuni e soprattutto credere nelle future possibilità.
Al centro della sala, il mastodontico “Pensatore” di Rodin sembra voler reclamare su di sé l’attenzione, ma proprio la sua esagerazione può essere scambiata per egocentrismo e si tende a passare oltre. Chiedendosi, ad esempio, cosa abbia ispirato la scelta della Polonia che ci parla di sé da una tela enorme, così piena di personaggi patriottici che per osservarli ed identificarli tutti vi si dovrebbe sostare davanti un buon quarto d’ora. Il titolo recita: “La costituzione del Tre Maggio 1791”.
L’Italia e la Germania si presentano affiancate, tutte e due con un ritratto maschile. Da una parte Tiziano e dall’altra Dürer. Impossibile non rimanerne affascinati. E poi, ancora molti quadri e affreschi a sfondo religioso: da Cipro, Belgio, Romania, Bulgaria. Per altri paesi europei la scelta si è orientata su espressioni artistiche d’inizio ‘900 come Piet Mondriaan (Paesi Bassi) e Amadeo de Souza-Cardoso (Portogallo). La Spagna rende omaggio a Roma con una “Veduta del giardino di Villa Medici” di Diego Velázquez.
Le origini: da Malta con una statua datata 3.300 – 2.500 a. C. che rappresenta la Madre Terra, alla classicità greca di “Kore” dal sorriso arcaico e le forme armoniose. Per finire con il Ratto di Europa, il cratere a calice del maestro Aestas che lavorava la creta a Paestum. Il vaso è stato riportato nel Vecchio Continente dai Carabinieri della Tutela del Patrimonio Nazionale dopo essere stato esportato illegalmente negli Stati Uniti. L’Europa “rapita” è potuta tornare così a farsi ammirare nella nostra patria comune.
Info:
www.quirinale.it
www.mondomostre.it
11.04.2007
Dürer: Ritratto |
Tiziano: Ritratto |
E.Schiele, Donna sdraiata(1917)
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