La Frauenkirche ricostruita C. Münch |
Monumento a Semper Dittrich |
(Tid-press) – Passeggiando per le strade di Dresda o lungo le rive del fiume Elba, il visitatore italiano scopre profili di cupole, palazzi barocchi e prospettive urbane che gli ricordano alcuni scorci delle città d’arte della Penisola.
La Frauenkirche, la chiesa protestante ricostruita e di recente aperta al pubblico, ha una cupola alta cento metri che prosegue nei secoli le opere di Brunelleschi e di Michelangelo. In una veduta di Dresda del Canaletto, il parallelismo Frauenkirche- San Pietro ed Elba-Tevere è stupefacente.
I legami tra la città e l’Italia sono stati molto intensi, dal Rinascimento in poi. Uno scrittore romantico tedesco l’ha chiamata “La Firenze del Nord”. Nel corso dei secoli, gli architetti della Corte di Sassonia sono andati a Firenze per ispirarsi ed architetti romani hanno costruito edifici importanti come la cattedrale cattolica. La “Madonna Sistina” di Raffaello è il quadro più conosciuto della pinacoteca “Alte Meister”.
Il 2006 è l’anno del giubileo di Dresda, fondata ottocento anni fa. I festeggiamenti sono iniziati a gennaio con il Ballo dell’Opera di Dresda e proseguiranno nel corso dell’anno con mostre, festival ed eventi speciali. Il momento centrale del programma sarà la Festwoche che si svolgerà dal 14 al 23 luglio durante la quale la città si trasformerà in un gran palcoscenico. Sotto ad un grattacielo, situato sulla Prager Strasse, l’orchestra sinfonica di Dresda suonerà con i Pet Shop Boys la colonna sonora del film la “Corazzata Potemkin” di Eisenstein.
A settembre sarà aperto al pubblico nel Residenzschloss (Castello Residenziale) il Grüne Gewölbe (la Volta Verde). I tremila capolavori d’oreficeria, le gemme, gli oggetti preziosi in ambra ed avorio saranno esposti esattamente come all’inizio del Settecento, quando Augusto II di Sassonia li mostrava con orgoglio ai suoi visitatori.
Le novità del 2006 sono tante: restauro e ristrutturazione dei palazzi del Neumarkt, vicino alla Frauenkirche, riapertura, dopo più di un secolo, de “l’Hotel de Saxe”, con la sua facciata barocca, la moderna Postplatz e la Stazione Centrale.
Dresda, dopo il 1945, è rimasta per più di mezzo secolo isolata dal resto dell’Europa e si è come ripiegata su stessa, dopo la grande tragedia che ha ucciso in una notte decine di migliaia di persone e distrutto l’intero centro storico. Da un decennio Dresda ha deciso di ritrovare la propria identità storica, in una comune prospettiva europea.
Ed è un esempio anche per altre città tedesche, come Amburgo o Berlino, dove si pensa o si è già iniziato a ricostruire antichi monumenti distrutti dalla Seconda Guerra Mondiale.
Info:
www.dresden-tourist.de
www.dresden.de/800
www.das-neue-dresden.de
07.02.2006
Dresda, come in una veduta del Canaletto Dittrich |
Piazza del Castello e Cattedrale Dittrich |
Dresda / Dittrich |
Veduta sull’Elba / Dittrich |