Terre d'Europa

Germania
I due volti della Foresta Nera

Testo e foto: Paolo Gianfelici


 Lungo la valle del Kinzig i giovani daini si rincorrono sui prati. I raggi del sole estivo si riflettono sul fiume e penetrano nei fitti boschi di faggi ed abeti.

Gengenbach (TidPress) – La prima località della Foresta Nera centrale che incontro è sorprendente. Al centro della minuscola città c’è una piazza grande e pretenziosa: torri antiche con il simbolo dell’aquila, aristocratici palazzi settecenteschi, una fontana con la statua di un cavaliere che orgoglioso ostenta il documento imperiale che promuove Gengenbach al rango di “libera città dell’Impero”. Fanno da contorno le case con i tetti spioventi, le travi a vista di legno, le imposte colorate ed i gerani sui davanzali delle finestre.
La giornata è piena di sole e lungo la valle del Kinzig la luce estiva si riflette sull’acqua del fiume, illumina i prati verde pisello e penetra attraverso i fitti boschi di faggi ed abeti. Una frotta di cuccioli di daini si ricorre.
La sera, dal terrazzo dell’agriturismo, mi godo il cielo stellato, sopra il crinale delle basse montagne.

Schiltach

Le sorgenti del Danubio

Il giorno dopo, invece, constato quanto sia triste, inquietante, oscura in una giornata piovosa la Foresta Nera. La fittissima coltre di nubi e la pioggia sono capaci di stoppare anche il sole di mezzogiorno a luglio e di avvolgere tutto in una nebbiolina grigia.
A Triberg, gli orologi a cucù scandiscono il tempo con il loro suono cupo, ripetitivo fino all’ossessione. Oggi nessun europeo acquista più questi oggetti kitsch ( e cari) , che da secoli gli artigiani del luogo costruiscono. Un tempo erano, invece, molto diffusi, simbolo casalingo dell’amore-timore per una natura misteriosa, popolata di elfi, di fate e di strani personaggi.

Le cascate di Triberg, sono le piu alte della Germania (163 metri), ma i sette salti del fiume Gutach non hanno niente di spettacolare. Molto interessante è la flora circostante, varia e fitta. Simile a com’era mille anni fa, prima che l’intervento dell’uomo “addomesticasse” la natura selvaggia dei luoghi.

Un altro posto da visitare: a Donaueschingen, le sorgenti del Danubio, il fiume più lungo d’Europa (2840 chilometri di percorso prima di gettarsi nel Mar Nero). Anche qui niente di spettacolare.Un brutto monumento ottocentesco circonda le sue fonti sotterranee che emergono in un piccolo bacino circolare.

Sulla via del ritorno passo per Schiltach, famosa per le antiche case a graticcio (travi in legno a vista). Mi colpiscono le pitture e la scritta del 1942 sulla facciata del municipio: “Ogni condizione sociale ha la sua dignità. Chi esercita con gioia il proprio dovere, qualsiasi esso sia, non è da disprezzare”.Per chi non lo sa è una citazione del “Mein Kampf”.

Gengenbach

Gengenbach

Un daino

Il Comune di Schiltach

Triberg: le cascate

Gengenbach
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