Lipsia (TidPress) – Chi si reca oggi a Lipsia, ricordandosi un soggiorno subito dopo la caduta del muro di Berlino, difficilmente riconoscerà questa città. Dappertutto si vedono non solo nuovi templi del consumo in acciaio e vetro, ma soprattutto splendidi palazzi neobarocchi perfettamente restaurati, sopravvissuti ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e all’incuria e alla furia distruttrice della DDR. Nel 1968, volendo annientare i “relitti della borghesia”, Walter Ulbricht fece saltare l’Augusteum, lo storico edificio centrale dell’Università, e la chiesa universitaria S. Paolo, gioiello tardo gotico.
L’azione coraggiosa della popolazione di Lipsia con le preghiere nella chiesa Nikolaikirche, le “Manifestazioni del lunedì” e il famoso grido “Noi siamo il popolo” contribuì in modo rilevante a provocare, nel 1989, la sconfitta della dittatura della SED.
Mercatino di Natale |
Nikolaikirche |
Con fasto, Lipsia si presenta di nuovo come sito di ricchissime mostre permanenti. Nel Museo Grassi è esposta, tra l’altro, un’infinita e variata collezione etnografica di attrezzi della vita quotidiana provenienti dai cinque continenti (pochi documenti tuttavia sui popoli dell’Europa Occidentale). Colpiscono soprattutto la preziosa raccolta di gioielli in argento e la collezione di amuleti e d’oggetti magici utilizzati dalle etnie del mondo intero, per proteggersi contro il malocchio e le malattie.
Al centro del Museo delle Belle Arti (“Museum der Bildenden Künste”) si trovano le opere simbolico-filosofiche di Max Klinger: la scultura monumentale di un Beethoven seduto sul trono divino e l’immenso scenario “Il Cristo sull’Olimpo”, la visione mistica di un incontro del cristianesimo con gli dei degli antichi. Da notare anche le numerose tele dei romantici tedeschi, che rappresentano motivi italiani: paesaggi e personaggi ideali, rovine dell’antichità romana, scene popolari e pastorali.
Una mostra con ingredienti gastronomici si trova nello sfarzoso palazzo “Zum arabischen Coffe Baum” (Albero arabo del caffè), il più antico tempio del caffè fuori del mondo arabo, in attività senza interruzione dalla sua fondazione nel 1720. Si dice che, “chi non ha visto il Coffe Baum, non è stato a Lipsia”. Nell’edificio barocco si esibiscono oggetti legati alla storia e al culto del caffè (mulini, servizi, opere grafiche). In tre caffetterie (francese, viennese, araba) si godono numerose specialità del caffè, accompagnate da dolci e torte.
Oltre a queste mostre permanenti ci sono due importanti esposizioni temporanee: nel Museum der Bildenden Künste, fino al 10.01.2010, si può visitare l’esposizione “60/40/20. Leipziger Kunst 1949-2009” (L’arte a Lipsia 1949-2009) con le più rappresentative opere create dagli artisti di Lipsia dopo la 2a Guerra Mondiale. E l’università di Lipsia, fondata nel 1409, che festeggia il 2 dicembre i suoi 600 anni, presenta un’interessantissima sintesi della sua storia nel magnifico “Altes Rathaus” (Vecchio Municipio; ospita anche il vasto Museo comunale). Il titolo dell’esposizione “Erleuchtung der Welt. Sachsen und der Beginn der modernen Wissenschaften” (Illuminazione del mondo. La Sassonia e l’avvio delle scienze moderne) si riferisce al ruolo rilevante dell’ateneo di Lipsia in tutti i settori del sapere, dalla medicina alla germanistica, dalla matematica alla giurisprudenza.
Se la cultura letteraria di Lipsia è segnata dai nomi di Lessing, Gottsched, Gellert, Fontane, Schiller e Goethe – che, nel “Faust”, ha immortalato le beffe grossolane degli studenti e di Mephisto nell’Auerbachs Keller (la Cantina di Auerbach) –, la vita musicale si vanta di Johann Sebastian Bach, Robert Schumann, Felix Mendelssohn Bartholdy e Richard Wagner. Le tradizioni musicali continuano in modo vivissimo con tre istituzioni di prestigio mondiale, che collaborano strettamente: il Thomanerchor (fondato nel lontano 1212!), l’Opera di Lipsia e il Gewandhaus-Orchester, diretto da Riccardo Chailly, la più antica e la più grande orchestra ‘borghese’ del mondo (fondata nel 1743). Dall’11 al 13 dicembre il Thomanerchor e il Gewandhaus-Orchester esibiscono ogni sera l’Oratorio di Natale di J. S. Bach nella chiesa S. Tommaso. Nel Gewandhaus con le sue 1.920 poltrone l’orchestra stabile esegue ogni anno 48 concerti sinfonici, 12 serate di musica da camera e 20 concerti speciali.
Lipsia, durante secoli, è stata la città dei più importanti mercati e fiere in Europa centrale: la fiera del libro di Lipsia era fino al 1945 una rassegna più importante di quella di Francoforte. La prossima edizione si svolgerà dal 18 al 21 marzo 2010 con più di 2000 espositori.
Fino al 22 dicembre ha luogo il più vecchio (dopo il famoso Striezelmarkt di Dresda) mercatino di Natale, fondato nel 1458. Più di 250 chioschi offrono giocatoli, dolciumi, schiaccianoci, gioielli, addobbi per l’albero di Natale e tutto quello che si può regalare ai propri cari. Certamente non mancano saporiti piaceri per appagare i desideri dello stomaco!
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03.12.2009
Bach e la chiesa S. Tommaso |
Gli ex uffici della STASI |