Roma (TidPress) – Dai tempi ormai remoti in cui la birra si beveva solo in pizzeria, gli italiani hanno fatto passi da gigante nel consumo e nella conoscenza di questa bevanda. Del resto basta fare pochi passi nel centro di una città italiana per incontrare pub arredati in stile più o meno autentico, ma che offrono diversi tipi di lager, pils, ale, stout e weizen, tutte autentiche.
Completamente diverso è il discorso quando si entra in un ristorante. La carta delle birre, anche nei migliori locali, è altrettanto povera, quanto è ricca la carta dei vini. Anzi di solito ti offrono solo un paio di tipi di birre in bottiglia e le servono spesso così fredde che sembrano uscite dal congelatore.
Baccalà, gamberi e cremino di patate |
Un campo d’orzo |
Gli italiani devono imparare ad andare a tavola con la birra, servendo tipi di birra diversi a seconda del cibo che l’accompagna durante il pasto.
L’Assobirra, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione ha pubblicato di recente un libro che ha per protagonisti otto stili di birra (Abbazia, Ale, Blanche, Analcolica, Bock, Lager, Pils e Weizen) ed i 50 piatti che con maggior frequenza arrivano sulle nostre tavole, divisi tra antipasti, primi, secondi, contorni e piatti unici.
Lo chef Roberto Carcangiu ha sviluppato 8 ricette speciali, una per ogni stile di birra. Per cui un piatto di pasta con gamberi e zucchine è temperato da una delicata Blanche di frumento, mentre le scaloppine di petti di pollo si accompagnano con la Pale Ale. Un piatto povero e robusto come la pasta e fagioli si sposa molto bene con la Bock ed uno dai sapori mediterranei come la bruschetta al pomodoro con le olive nere si accompagna ad una fresca Pils.
L’orata al forno con pomodorini pachino ed un piatto di baccalà croccante con cremino di patate e gamberi preferiscono la Lager, mentre la classica pasta al forno vuole la birra trappista d’Abbazia.
Info:
www.atavolaconlabirra.it
www.assobirra.it
13.03.2008