Saint Vincent (Tid-press) – I vini prodotti dall’uva dei vigneti di montagna hanno sapori e fragranze inconfondibili. Sono freschi e leggeri come l’aria in cui maturano i grappoli. Passeggiando tra le piante di vite dell’Alta Valle Bormida o nella tenuta di Regalali in provincia di Palermo si godono panorami insuperabili.
Per due giorni la Valle d’Aosta (Saint Vincent, 17-18 marzo 2006) ha ospitato il “Primo Congresso Internazionale sulla Viticoltura di Montagna e in Forte Pendenza”. Ricercatori, tecnici, operatori del settore si sono incontrati per fare il punto sulla “viticoltura eroica”. La viticoltura di montagna, che ha una lunga storia e tradizione, si fa in aree montane o pedemontane marginali, ma importanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico dove, con vitigni prevalentemente autoctoni, in condizioni estreme, si producono vini con una straordinaria personalità.
L’appuntamento, di grande rilevanza tecnico-scientifica, è stato organizzato dal CERVIM (Centro di Ricerche, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana), con sede a Quart (AO), un organismo internazionale istituito con legge regionale della Regione Autonoma Valle d’Aosta e patrocinato dall’O.I.V. (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin).
Vitigni di montagna |
Monleale: Vigneti di Timorasso/ Tid-press |
Nella più piccola regione d’Italia, alle pendici del Monte Bianco, i vigneti si spingono fino ad oltre 1200 metri (quota che costituisce il primato europeo). Ma in molte altre regioni della Penisola si possono percorrere itinerari, passeggiando tra i vigneti di montagna ed ammirando il paesaggio.
Sono stato di recente nella Val Borbera e, in provincia d’Alessandria. Sulla montagna, sopra Mongiardino Ligure, si stendono, oltre i 500 metri, i vitigni del Timorasso, un’uva bianca che produce un vino fresco e profumato. La vite è autoctona ed è stata riscoperta solo di recente. Un vino superbo prodotto in luoghi incantevoli.
Conosco un bellissimo itinerario in Alto Adige, nella Valle d’Isarco. E’ un percorso di tre giorni che parte dal Lago di Varna, vicino Bressanone, attraversa vigneti e frutteti, castagneti, macchie e prati, sfiora castelli e abbazie, offre prospettive d’alta montagna e lunghe soste ristoratrici nei masi e nelle locande, per arrivare a Castel Roncolo alle porte di Bolzano.
Dopo un chilometro di strada si arriva ad una piccola azienda agricola di sei ettari. Il porcile pulitissimo è a pochi metri dall’abitazione del giovane proprietario che mostra orgoglioso la sua produzione di mele, di castagne, di vino. Il Müller-Thurgau è profumatissimo e leggermente acidulo. Non c’è da meravigliarsi: i vigneti qui sono situati a ottocento metri.
Info:
www.cervim.it
www.regione.vda.it/turismo
01.04.2006
Vigneto con lo sfondo del “Rosengarten” nelle Dolomiti
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