Roma ( Tid-press) – La metà dei 3200 chilometri di sentieri curati dalla Società Italiana del Cavallo e dell’Ambiente sono nel Lazio.
Attraverso le montagne boscose e rocciose di questa regione si percorrono itinerari che rievocano tempi lontani. Basta viaggiare poche decine di chilometri a Nord- Est ed Est di Roma per trovarsi immersi in una natura selvaggia. Dall’alto delle montagne si lancia uno sguardo sui minuscoli borghi che fino a mezzo secolo fa erano isolati dal resto del mondo.
S. Benedetto abbandonò Roma verso la fine del V secolo, per staccarsi dalla vita di società e per trovare un nuovo senso dell’esistenza nell’Alta Valle dell’Aniene, dove, vicino Subiaco fondò molti monasteri e scrisse la Regola dell’ordine benedettino.
Dalle stupende faggete sui Monti Simbruini si scende verso il Sacro Speco di S. Benedetto ed al monastero di S. Scolastica.
La spiritualità è una possibile chiave di lettura per comprendere questa parte del Lazio insolita e poco conosciuta.
La vita e le opere di S. Francesco sono legate in maniera indissolubile alla Valle Reatina, dove creò a Greccio il primo presepio della cristianità e scrisse nel 1223 la Regola dei Francescani. Oggi è possibile ripercorrere il Cammino del Santo attraverso la città medievale di Rieti, il santuario della Foresta, l’antico borgo di Posta nella valle del Velino.
E’ uscito di recente il libro di Rodolfo Lorenzini “Ippovie e Parchi del Lazio”. Vi sono descritti con testi e cartine millecinquecento chilometri di itinerari che possono essere percorsi a cavallo, ma anche in bicicletta o a piedi.
Info:
www.ippoviaitalia.org
www.camminodifrancesco.it
www.sabinamater.it
15.01.2005
Monastero delle Clarisse (Foto V.Napoleone) |
Abbazia di Farfa (Foto V.Napoleone) |