Terre d'Europa

Romania Occidentale: terme e grotte nel Bihor

Paolo Gianfelici



 Nelle calde acque di Baile Felix e di 1 Mai crescono i fiori della ninfea gialla. Il progetto di un grande centro-wellness in un parco di cerri e frassini, sulle rive di laghetti termali.

Oradea (Tid-press) – La provincia di Bihor è la più varia della Romania Occidentale: i Carpazi Occidentali, rivestiti di boschi e di prati, le grotte profonde, affollate da mille figure in calcare, le colline coperte di campi di mais e d’alberi da frutto, i grandi stagni della pianura, circondati da salici e popolati da grossi pesci, infine la città d’Oradea, piccola metropoli nella pianura immensa.

Oradea è grandiosa con le sue architetture Secessione. Quasi sproporzionata. I magnati ungheresi di cento anni fa, proprietari d’enormi latifondi nella steppa, costruirono qui il simbolo della loro ricchezza, potenza, megalomania, ma anche del loro mondo crepuscolare, finito con la Prima Guerra Mondiale. Ci sono riusciti molto bene costruendo un centro della città, ampio, spazioso, con gallerie, vivaci caffè e negozi, un luogo dove godersi la vita d’ogni giorno.
Gli appassionati del Liberty nella versione viennese avranno tanto da vedere: sulla Calea della Repubblica, a Piazza 1 Dicembre, a Piazza dell’Unione.
Il grande complesso dell’Aquila Nera è molto seducente. Sulla facciata color giallo pallido sono state tracciate linee dritte e ricurve. I bassorilievi dei finti architravi e delle corte colonne sembrano i particolari del quadro di un pittore Secessione. I tre edifici del complesso sono collegati dalle gallerie, coperte dalle vetrate Liberty. L’Aquila Nera, simbolo tetro del potere, vola sopra una vivacissima pianura colorata di rosso, d’azzurro, di giallo. Una grossa intuizione dell’artista.

Poi ci sono gli edifici più antichi, da visitare: il Palazzo Barocco, ispirato al Belvedere di Vienna, la Cattedrale Romano-Cattolica, la più grande chiesa barocca della Romania.
La stella di Davide sta in cima alla cupola argentata della sinagoga. Sulla torre della Chiesa Ortodossa, ben visibile, c’è la Luna, una sfera di tre metri di diametro mossa da un meccanismo che segna le fasi dell’astro. Basta alzare gli occhi verso il cielo per capire che questa è una città in cui da secoli coesistono religioni, lingue e culture diverse.

Esco da Oradea in direzione di 1 Mai. E’ un paesino dove vale la pena fare una sosta per ammirare sulle acque calde del laghetto i fiori della ninfea gialla o nenùfero. Le foglie sono molto grandi, a forma di cuore, e ricoprono quasi interamente la superficie dell’acqua, circondata da canne e salici. Il centro del fiore è di un vivace colore giallo. E’ un luogo unico in Europa, dove la pianta cresce in condizioni naturali.

Oradea: il Palazzo
dell’Aquila Nera /Tid-press

Baile Felix: chiesa di legno
del Settecento/Tid-press

Proseguo per Baile Felix, una delle più importanti località termali della Romania, famosa per le cure contro i reumatismi e le affezioni post-traumatiche. I dieci grandi alberghi con più di tremila posti letto sono molto frequentati da tedeschi, austriaci, israeliani, in genere persone anziane che possono contare su un’assistenza sanitaria eccellente, a prezzi molto contenuti.
La nuova amministrazione del complesso progetta di creare presto un grande centro- wellness. Il sito è bello e riposante. Lo circonda un grande parco di querce, cerri, frassini con alcuni laghetti naturali. Tra gli alberi è stata trasportata dalla montagna e ricostruita pezzo per pezzo una chiesetta del 1764. Le tavole di quercia, tutte originali, pennellate con l’olio di lino, sono di colore scuro. E’ così minuscola che la domenica la maggior parte dei fedeli segue la messa stando sul prato.

1 Mai: il laghetto delle Ninfee Gialle /Tid-press

I nanùferi (ninfee gialle) /Tid-press

Le montagne del Bihor sono calcaree e le piogge molto abbondanti, le condizioni ideali per la formazione delle cavità carsiche. Ho visitato la Grotta dell’Orso, dove si trovano i resti di quindicimila anni fa dell’Ursus Spelaeus. La parte superiore della grotta è lunga meno mille metri, ma contiene un numero incredile di stalattiti e di stalagmiti. Prima di uscire si passa attraverso la fantastica galleria ornata di candele che finisce nella sala del “Consiglio degli anziani”. La visita dura meno di un’ora, ma le emozioni che si provano sono tante.

Stina de Vale è un pianoro a più di mille metri, racchiuso da montagne più alte ed in mezzo a foreste di conifere. Il profumo della resina è forte, come anche il rumore dello scroscio delle cascate.
C’e un albergo con più di cento posti letto, dove si mangia bene, ed alcune nuovissime villette dove si può alloggiare anche una sola notte. Un bel posto, a soli ottanta chilometri da Oradea. Un primo incontro con il territorio dei Carpazi, una delle più belle catene montuose d’Europa.

Stîna de Vale: la chiesetta /Tid-press

Bihor: l’altopiano /Tid-press

Il mio itinerario attraverso la Romania Occidentale finisce dove è incominciato: nell’uniforme, apparentemente monotona pianura che da Arad e Timisoara arriva a Sud fino a Belgrado e da Oradea si spinge ad Ovest fino a Budapest e Vienna.
La steppa sembra monotona solo al viaggiatore distratto che non sa trovare le oasi di verde e d’acqua, popolate da una fauna ed una flora interessante.
Cefa, sulla strada tra Oradea e Salonta, è una di queste. L’acqua del lago è verde, come le foglie degli enormi salici piangenti. La fauna ittica di lucci, carpe ed altre specie che non conosco, è ricca.
Assaggio alcuni pesci preparati in padella e offerti con la polenta. Alcuni mi piacciono molto, altri meno. Forse non siamo più abituati ai sapori strani dei pesci che vivono nelle acque basse dello stagno, vicino al fango del fondale.
Il confine con l’Ungheria è vicinissimo, al massimo un paio di chilometri. Uno del posto mi racconta che questa è stata la riserva di caccia e di pesca del Conte Tisza, primo ministro ai tempi dell’Impero Austro-Ungarico, che nei laghetti, situati al di là ed al qua dell’attuale frontiera, aveva creato le prime acquacolture.
Dopo quasi cento anni, il progetto del Conte Tisza sarà ripreso ed istituito un grande parco naturale europeo esteso tra Ungheria e Romania.

Info:

UFFICIO DELL’ENTE PER IL TURISMO ROMENO
Via Torino, 95 (Galleria Esedra), 00184 Roma
Tel.06.488 02 67 – 06.489 86 281
romania@progleonard.it
www.romania.it

www.felixspa.com
www.transilvaniatour.ro

26.10.2005

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