Bucarest (TidPress) – Andare a guardare nella vita dei re. A Cotroceni, l’omonimo museo permette di fare un viaggio nella storia del paese e nel carattere dei regnanti. Due regine e due re hanno lasciato tracce nell’arredamento e nell’organizzazione del palazzo. Ne abbiamo seguito le vicende ascoltando la voce cortese della guida che in italiano e con molto amore per il proprio paese ci ha condotto su per scale di marmo, attraverso saloni imponenti, e poi al cospetto di stanze arredate con eleganza, ma ancorate alla vita quotidiana, come se l’essere re in Romania non significasse discostarsi in maniera troppo evidente dal proprio popolo. Dopo aver lasciato i documenti in portineria (il palazzo ospita l’attuale residenza del Presidente della Repubblica della Romania), siamo saliti su per la piccola collina, dove è situato il palazzo circondato dal verde del parco.
Il parco di Palazzo Cotroceni |
Palazzo Cotroceni: i presidenti Napolitano e Basescu (settembre 2011) |
Entriamo. Per non rovinare i tappeti si indossano delle soprascarpe di plastica. Il fruscio dei nostri piedi sul pavimento è come una lieve colonna sonora che non disturba i secoli passati. Tratteniamo istintivamente il fiato perché ci sembra veramente di essere entrati in casa di qualcuno che è ancora presente. Il marmo bianco della scala nel salone d’ingresso si armonizza con quello grigio della balaustra. Le pareti sono rosa pallido, le finestre hanno vetri istoriati ed i tappeti sono rossi. Il motivo architettonico più ricorrente è l’arco. Il soffitti sono alti, ma non in maniera esagerata e riescono a dare all’insieme un atmosfera intima, da luogo in cui vivere la quotidianità.
Re Carol I di Hohenzollern-Sigmaringen era un bel uomo dall’aspetto fiero. La moglie Elisabetta un’intellettuale che amava leggere e scrivere e si firmava con lo pseudonimo Carmen Sylva. Di lei la guida ci parla molto. Ci racconta delle sue malinconie, stemperate nella passione per i libri. Ci indica un leggio e lì immaginiamo questa donna che comincia quasi con discrezione a seguirci nella visita. La stanza più adatta a lei è forse la biblioteca: piccola con le pareti di legno scuro ricoperte di libri ed i busti di marmo che come fari bianchi ne illuminano gli angoli.
La regina che ne prese il posto, sposando il nipote di Carol, Ferdinando, era di carattere più solare. Maria era nata in Inghilterra ma si innamorò ben presto della Romania. Osserviamo la sua stanza da letto: le pareti candide, l’enorme camino, le travi di legno che sottolineano la volta del soffitto, il letto dorato.
La visita prosegue e il grande salone dei ricevimenti cattura la nostra attenzione. E’ lungo e ampio con dei fregi d’oro che ornano l’andamento di arco a tutto sesto delle grandi nicchie ai due lati. La camera da pranzo si può osservare solo da lontano ed i mobili ci appaiono scuri ma ugualmente caldi e adatti a un convivio discreto in cui i commensali parlano di piacevolezze tralasciando i problemi. Attraversiamo una stanza stile Sheraton e un’altra con mobili d’ispirazione cinese. Cotroceni è un anche un armonioso miscuglio di stili diversi. Usciamo nel cortile per assimilare l’antica funzione del palazzo che era un convento: raccogliere al suo interno la pace. La chiesa nella quale entriamo è stata ricostruita, ma alcuni sprazzi di antichi affreschi che sono stati posizionati là dove si trovavano, ci portano indietro nel tempo. Passato e presente si fondono: tra le volte di mattoni di quelle che furono le cucine del convento, è stato creato uno spazio espositivo. Il Palazzo Cotroceni respira, vive e si presta con passione ad essere un affresco che illustra una parte della storia della Romania.
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Muzeul Naţional Cotroceni
Bulevardul Geniului 1 – Bucureşti
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03.11.2011