Alba Iulia (TidPress) – Il viaggio nei colori della Transilvania comincia ad Alba Iulia nell’Hotel Parc. La hall dell’albergo è un classico esempio di uno stile che rende allegri molti angoli del paese. Qui il rosso è dominante: alcune pareti, le colonne che “spezzano” l’atrio, i divani: una scelta decisa ed incisiva, che non lascia spazio a dubbi nemmeno nell’abbinamento, coraggioso, con altri colori altrettanto accesi. L’albergo è moderno e confortevole ed è un’ottima base per partire alla volta di un itinerario cromatico che comunica energia e voglia di nuovo da tutte le sue tonalità.
Ad Alba Iulia si visita la massiccia cittadella al centro città. Qui tra un miscuglio di vestigia asburgiche, una grigia, ma architettonicamente parlando bella chiesa cattolica del tredicesimo secolo e una cattedrale ortodossa, inaugurata nel 1922, la sfida del colore la vince quest’ultima. Il muro che la circonda è di un giallo intenso che rende solare anche la giornata più grigia. Alla lucentezza ci si prende gusto e con l’occhio “tarato” per il colore ci si muove in città. Molti palazzi ad Alba Iulia sono grigi, ma una casalinga creativa ha appeso un bucato fatto di magliette da bimbo così multicolore, da sembrare una pubblicità di tinture per tessuti. All’angolo sotto casa sua, la venditrice ambulante di “covrigi” (ciambelle salate) riporta l’indice cromatico vicino al grigio, ma poco più in là un parco giochi per bambini mette in mostra scivoli e piccole giostre dai colori quasi fosforescenti.
Architetture colorate in Transilvania |
Il palazzo verde di Orastie |
Sulle strade della Transilvania si “combatte” con un traffico intenso composto in gran parte da TIR che attraversano il paese per trasportare ogni genere di merci. Se si ha la fortuna di non essere alla guida, ci si trova nella situazione ideale per guardarsi intorno. I nastri d’asfalto sono affiancati spesso da piccole e candide chiese, così simili una all’altra, da arrivare a dare l’impressione di trovarsi in una sorta di labirinto in cui ci si gira in tondo senza trovare mai l’uscita. Ed invece ci si muove, anche se a volte il traffico costringe a rallentare l’andatura fino all’esasperazione. E’ a quel punto che dal bordo strada appaiono le case colorate. Molti paesi si allineano sulle vie di comunicazione. Le case sono separate dalla strada da un fossato, che si supera in prossimità degli ingressi camminando su un terrapieno. I tubi del gas, spesso esterni, creano archi di colore giallo che sovrastano l’ingresso, quasi a dare il benvenuto, prima di “inchinarsi” di nuovo verso terra e proseguire la propria corsa a livello della strada. Alcune abitazioni sono fatiscenti, altre in via di restauro, molte presentano facciate dai colori un po’ consunti, ma tra tutte spiccano sempre quelle colorate: verde smeraldo, turchese, giallo. Una tavolozza che cattura l’attenzione anche con la cura dedicata all’abbellimento dell’intonaco con stucchi e disegni che rendono ricche anche le case più semplici.
Alba Iulia: porticato della Cattedrale ortodossa |
Lavori in corso nella Fortezza di Alba Iulia |
La “caccia” al colore continua in città: a Orastie un antico e imponente palazzo mostra con orgoglio il suo “giovanile” intonaco verde, mentre accanto alla cittadella, la facciata di una casa è ingentilita da un “rivestimento” di un tenero azzurro. Il turchese è riservato allo stadio e all’insegna che lo “annuncia”. Ma anche il massiccio e candido non-colore della chiesa ortodossa si impone sui palazzi che la circondano.
Di nuovo in viaggio ci si imbatte in scenari composti da fabbriche abbandonate che sembrano enormi ed anneriti scheletri di dinosauri provenienti da un’epoca ormai lontana. Si arriva a Hateg dove un piccolo e curato parco pubblico “osa” presentarsi con panchine viola come il bordo della grande fontana sormontata da una sfera ricoperta di “aculei” da cui si sprigiona l’acqua. L’interno della vasca è blu acceso come l’altra fontana: una colonna in cui ai due lati sono incastonate delle teste di leone, gialle ed eruttanti acqua. Per niente abbagliato da tanto colore un uomo legge tranquillamente il giornale seduto su una panchina viola. E’ talmente concentrato da non alzare il capo nemmeno quando poco più in là una banda annuncia l’arrivo di un corteo nuziale. Dietro gli sposi ridenti una lunga scia di ospiti batte le mani al tempo della musica. Sono allineati in coppia e le signore indossano sgargianti abiti rossi. Questa ulteriore esuberanza cromatica è una tale iniezione di buon umore che si affronta il resto del viaggio con sulle labbra un sorriso spontaneo, che si allarga e diventa meraviglia di fronte allo spettacolo delle tante sfumature di rosso con cui gli alberi delle fitte foreste della Transilvania si sono “abbigliati” per rendere omaggio ad uno sfolgorante autunno romeno.
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26.10.2008
Ingresso allo stadio di Orastie |
Merce multicolore a Sebes |
Hateg: la fontana del leone |
Rosso nuziale ad Hateg |