Roma (TidPress) – La serata “Romani Rumeni”, svoltasi ieri sera a Piazza Campidoglio alla presenza dei sindaci di Roma e di Bucarest, fa venir voglia di visitare la Romania e magari di ritornarci una seconda o terza volta, per scoprire le sue bellezze naturali, l’arte, la simpatia di un popolo e di una nazione ancora sconosciuti alla grandissima maggioranza degli italiani. Paradossalmente sconosciuti, perché centinaia di migliaia di romeni vivono e lavorano nel nostro Paese e decine di migliaia di imprese italiane operano da molti anni in Romania.
Ramona Badescu, simbolo della bellezza bruna e fiera delle donne della sua terra, ha presentato un programma d’alto livello artistico. La Danza delle spade, nell’eccellente esecuzione della Royal Philarmonic Symphony Bucharest, era accompagnata dalle immagini dei bassorilievi della Colonna di Traiano, proiettati sulla facciata del Palazzo Senatorio. Le spade dei legionari romani si incrociavano con quelle dei Daci e, da questo incontro-scontro, nascerà il popolo rumeno e, più tardi, la sua lingua neolatina.
Tutta la serata è stata un’offerta in pillole degli splendidi spettacoli che si possono godere visitando oggi Bucarest: dal balletto all’opera, dal folklore alla musica sinfonica. Per non parlare poi dei sontuosi edifici che li ospitano, come l’Ateneul Roman.
Dunque, tutti a Bucarest tra il 1 ed il 25 settembre, per assistere al Festival George Enescu (compositore romeno,direttore d’orchestra e tra i maggiori violinisti del Novecento).
Il programma è molto allettante: dalla musica barocca alla contemporanea, dalla lirica al balletto con orchestre e solisti celebri da tutto il mondo.
E poi c’è il fascino segreto di una capitale da scoprire. A Bucarest si ammirano molti edifici dalle linee eleganti. La “Piccola Parigi”, costruita nei primi decenni del Novecento, non è un luogo comune. I quartieri a nord della Piazza Romana conservano in gran parte intatto il loro fascino: parchi, laghi, ville e maestosi boulevard.
Passeggiando, invece, per il centro storico appaiono, inaspettatamente, tenere chiesette ortodosse che racchiudono, al lume delle candele, un’atmosfera piena di misticismo. Come la chiesa Stavropoleos del Settecento. Ha un piccolo chiostro. Puoi sederti su una panca e aspirare profondamente il profumo delle rose. La fragranza si mischia nel silenzio con il gorgoglio di una fontana.
La musica della vita prosegue fuori dalle sale da concerto.
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16.06.2011
Bucarest: la chiesa Stavropoleos |
Bucarest: la chiesa Curtea Veche |