Terre d'Europa

Sulle rive della Neva: Palazzo Rumjancev

Svetlana Kokoshkina

I documenti sulla storia del Novecento di San Pietroburgo esposti nei saloni della residenza privata del primo ministro di Alessandro I. Quando Lenin reintrodusse il capitalismo nell’URSS. L’eroica resistenza della città all’assedio dei nazisti.


Il Palazzo Rumjancev sulla Neva
Foto: Ilya Kokoshkin

San Pietroburgo (E.T.News) – Una fila di colonne armoniose, un portico grazioso e sobrio, colori bianco e giallo sullo sfondo del cielo pietroburghese. E’ la facciata luminosa del Palazzo Rumjancev che si affaccia solenne sulla Neva. Questo monumento del tardo classicismo russo è oggi la sede della filiale piu` grande del Museo storico della Citta` di San Pietroburgo. Nel 1802 il Palazzo fu acquistato dal conte Nikolaj Petrovic Rumjancev (1754-1826), vissuto ai tempi dello zar Alessandro I, diplomatico, ministro degli Esteri, primo ministro, storico, scienziato, mecenate, collezionista.

Secondo le ultime volontà di Rumjancev, nella sua casa fu aperto (1831) il primo museo privato di San Pietroburgo con una ricca collezione di libri, manoscritti, monete, oggetti d’arte, pezzi archeologici ed etnografici.Oggi delle raccolte originali del conte Rumjancev non c’è più traccia nell’edificio. Violando il testamento del conte, già a partire dal 1861, esse furono disperse in altri musei e biblioteche di Mosca e della Russia. Lo stesso palazzo passò da un proprietario all’altro, tra cui un discendente di Joséphine Beauharnais, la prima moglie di Napoleone.

Dopo la Rivoluzione del 1917 il Palazzo fu utilizzato come sede di istituzioni sovietiche. Negli anni Trenta e dopo la Seconda Guerra Mondiale, le sue sale diventano un luogo d’esposizioni.

Oggi nel Museo sono installate due esposizioni permanenti. La mostra “La citta` di Leningrado negli anni della Grande Guerra Patriottica”, attraverso 2000 documenti, ricostruisce il periodo piu` tragico della sua storia: l’assedio dei nazisti e l’eroica resistenza durati 900 giorni durante la Seconda Guerra Mondiale, costati agli abitanti della città centinaia di migliaia di vittime.
Nel 2001, nelle sale del secondo piano e` stata collocata l’esposizione “NEP. Immagine della citta` e della persona”. La Nuova Politica Economica fu introdotta da Lenin nella Russia sovietica (1921) per dare impulso ad un’economia distrutta dalla rivoluzione e dalla guerra civile. Il leader comunista consentì un temporaneo e limitato ritorno alla vecchia organizzazione capitalistica che fece rivivere alcuni settori della piccola industria e del commercio. Poi Stalin nel 1929 cancellò tutto e ritornò all’ “integralismo comunista”.

I radicali lavori di restauro di Palazzo Rumjancev degli ultimi anni permettono di programmare le nuove esposizioni che presenteranno altri periodi della storia della citta`: in particolare gli anni Trenta e il dopoguerra.

Il museo organizza numerose mostre temporanee storiche e artistiche, concerti di musica classica, cicli di conferenze sulla storia dell’arte e della cultura.Fino al 31 marzo sarà aperta la mostra “Il pastello contemporaneo in Europa” a cui partecipano anche alcuni autori italiani (Carla Perotto, Maria Luisa Cavagioni, Candida Rabbia ed altri). Il progetto dell’incontro di artisti di trenta paesi (500 opere di 300 autori) e`stato ideato dal pittore di origine russa Pierre Tchakhotin nato in Francia, residente in Italia (Piemonte). Questo Festival dell’arte del pastello si svolge anche all’Ermitage e nell’Accademia delle belle arti. Nel mese di marzo anche in Italia (Genova e Cuneo) e in Francia (Nizza) s’inaugureranno nuove mostre del Festival “Europastello”.
Info: Anglijskaja nabereznaja 44, 190 000, San Pietroburgo, Russia tel.: 311-75-44 , fax 311 01 62


La facciata del Palazzo
Rumjancev Foto: Ilya Kokoshkin
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