Terre d'Europa

Svizzera
Una città in mostra

Testo e foto: Elvira D'Ippoliti



 A Winterthur l’arte si esprime anche con una mostra sorprendente sui sacchetti di plastica.I musei nel centro e in collina a contatto con la natura

Winterthur (TidPress) – Il titolo della mostra “Oh, Plastiksack” (oh, sacchetto di plastica) può essere letto come un’ode ironica o un’esclamazione di esasperazione nei confronti di un oggetto onnipresente nella nostra quotidianità. Winterthur, tranquilla città a mezz’ora di treno da Zurigo, che ospita le opere realizzate unicamente con sacchetti di plastica nel Gewerbemuseum, è un luogo in grado di ispirare un inno al quieto vivere, senza per questo far soffrire visitatori e abitanti di noia. A regalarle questo invidiabile marchio di qualità è l’atmosfera che vi si respira passeggiando tra le sue strade ampie e ordinate o sostando nei curatissimi parchi cittadini. Ma è soprattutto la presenza di sedici importanti musei, nei quali si entra in contatto con i grandi artisti del passato e del presente e con la vivacità dei fotografi contemporanei, a renderla unica.

La Mostra “Oh, Plastiksack”
introdotta da un cassonetto

Partenza per Winterthur:
performance alla stazione di Zurigo

Il centro cittadino si concentra intorno alle due vie principali, la Marktgasse che interseca l’alberato Oberer Graben e la Museumstrasse. Dalla stazione ferroviaria basta procedere in linea retta per cominciare la personale esperienza Winterthur. Mi unisco al flusso che percorre la Marktgasse durante la classica passeggiata del sabato pomeriggio e respiro a pieni polmoni l’atmosfera rilassata, ma non pigra. Le persone che incrocio mi trasmettono un’energia che mi invita a scoprire la città. Arrivo in una tranquilla piazzetta. Il campanile ha un orologio con quattro quadranti blu. Di fronte il Gewerbemuseum (museo dei mestieri) che fino al 7 ottobre si è trasformato nel regno dei sacchetti di plastica. E’ divertente osservare come la creatività possa convertire un elemento inquinante in un tappeto o una poltrona colorati. L’ironia si concretizza in un sacchetto della spesa poggiato in terra che, ricolmo di merce, si contorce e borbotta incessantemente frasi incoerenti. Fanno invece riflettere le foto di persone con il volto e il busto nascosti in un sacco nero, rappresentazioni della violenza. Le provocazioni, come la croce fatta di sacchetti di un noto supermercato o la parete di sacchi neri che si gonfiano e si sgonfiano imitando un’onda, deviano invece l’attenzione sul problema del consumismo e dell’inquinamento . La vicina Zurigo è ricordata con un gioiello realizzato con un sottile cerchietto d’oro che tiene insieme un sacchettino stropicciato: è bianco con i disegnini blu ed è quello che si riceve facendo acquisti nella deliziosa cioccolateria Sprüngli.

A Winterthur l’arte si abbina alla possibilità di una piacevole sosta. La caffetteria del Gewerbemuseum si trova in un piccolo cortile interno sormontato al momento da un’artistica tenda realizzata da filamenti di plastica bianca sfilacciata che si muove silenziosa nel vento. La tranquillità della piazza con il campanile dove giocano i bambini si è estesa al resto della città. Le strade si sono svuotate. A Winterthur i negozi chiudono alle diciotto. Ne approfitto per osservare in tutta calma le vetrine dei negozi. La presenza dei tanti musei ha “contagiato” la città e mi perdo piacevolmente in una sorta di esposizione permanente di oggetti di design. Gioielli, stoviglie, lampade, borse: tutto a Winterthur può diventare unico. I prezzi non sono bassi, ma l’originalità è garantita. Anche se non si vuole fare acquisti, vale comunque la pena ritagliarsi del tempo e fare una passeggiata a tema.

Per facilitare la visita dei musei si può viaggiare su un apposito mini bus che parte davanti alla stazione. Dopo un breve tragitto in salita, scendo all’ingresso di una villa immersa nel verde. La sede della collezione d’arte Oskar Reinhart si trova nella ex residenza privata a bordo città chiamata “Am Römerholz”. Ad insegnare a Oskar l’amore per l’arte è stato suo padre Theodor, da cui ha ereditato anche l’impresa di famiglia specializzata nel commercio di stoffe. La villa è tranquilla e arredata sobriamente. L’introduzione alle opere avviene gradualmente con alcune chicche come due ritratti di Lucas Cranach appesi in quello che doveva essere un soggiorno affacciato sul giardino. Poi si passa al vero e proprio museo, un’apposita ala della villa fatta costruire personalmente da Oskar per lo scopo. La prima cosa che colpisce è l’illuminazione perfetta delle sale. Proviene da una “fascia” di finestre aperta direttamente sotto il soffitto e che permette alla luce, anche nei giorni nuvolosi, di filtrare nella stanza nel miglior modo possibile. Mi fermo davanti a un quadro di Renoir e rimango catturata dalla sua bellezza. La luce che lo illumina deve essere la stessa nella quale lo scrutava il pittore nel suo atelier. Due ragazze parlano tra di loro e c’è qualcosa di magico nel sorriso di una delle due. E’ come se le forme e i colori riuscissero a raccontare l’amicizia e avessero fermato un attimo di spensierata tranquillità per farne dono a chiunque osservi il quadro. Ma Renoir è solo una delle prime sorprese, perché Oskar Reinhart è riuscito ad acquistare diversi Cézanne, Manet, Picasso, van Gogh, solo per citarne alcuni, con una passione per l’arte così grande da estenderla al pubblico. Dopo la visita mi siedo nella caffetteria del museo su una splendida terrazza, affacciata sul parco e cerco di mettere ordine nelle impressioni raccolte. Colpisce l’avere trovato in una collezione nata come privata tanti quadri importanti, da fare invidia ai grandi musei del mondo. Una spiegazione i visitatori la possono trovare (fino al 30 settembre) nella mostra “Entre Nous” che nella villa “Am Römerholz”, oltre ad alcuni quadri della collezione, alloggiati di solito nell’altro museo cittadino di Oskar Reinart, espone una serie di foto, appunti e lettere in cui si può ripercorrere la vita del collezionista. Prima di lasciare la villa ripenso a un foglio di annotazioni. L’elenco dei quadri acquistati, corredati da un piccolo ma esplicativo schizzo a penna, comprende una natura morta di Gaughin una testa di ragazzina di Degas e si conclude con “un raffreddore preso nel vagone letto”. La pittura sublime faceva parte della vita quotidiana della famiglia Reinhart e noi ne gustiamo i frutti.

Prima di proseguire il giro dei musei trasportata comodamente dal Museumsbus, mi concedo una passeggiata nel bosco che circonda la villa “Am Römerholz” attraversato da sentieri e percorsi fitness. L’idea di abbinare la visita a una camminata rigenerante nella natura mi sembra perfetta e la cadenza oraria del passaggio del bus permette di godersi anche un pic-nic.

La tappa successiva è dedicata alla fotografia. Winterthur ospita (uno di fronte all’altro) il museo e la fondazione svizzera della fotografia. Sperimentazione, documentazione, provocazione: gli obbiettivi dei fotografi che espongono a Winterthur osservano i diversi piani della realtà e la presentano ai visitatori senza schermarne la crudezza o l’assurdità. Fino al 19 agosto il Fotomuseum Winterthur offre l’opportunità di immergersi nel mondo dell’artista brasiliana Rosângela Rennó. La fotografia in lei non si limita a mostrare attimi catturati dall’obbiettivo, ma spazia nella storia della fotografia, nell’uso privato e nelle moderne tecnologie. Dopo l’abbondanza della collezione di Oskar Reinhart, a sorprendermi è la creatività di questa giovane fotografa che riesce a commuovere il visitatore esponendo le gigantografie di una serie di foto tessera consumate dall’uso. Molto bella è anche una raccolta di vecchi fotoalbum, conservati nelle teche e presentati attraverso la foto della loro copertina applicata sul vetro che protegge gli originali: i ricordi vanno blindati, ma la storia delle persone può diventare opera d’arte.

Dal capolinea del Museumsbus alla stazione di Winterthur posso facilmente percorrere la Museumstrasse ed arrivare al Kunstmuseum, una “casa dell’arte moderna” specializzata nella pittura dal 19. Secolo in poi. Le sale dell’ala storica del museo sono abbellite da boiseries di legno intarsiato. Nell’ala nuova sono la luce e il bianco delle pareti a mettere in risalto le opere. Si avvicina l’ora di chiusura, ma nella caffetteria è ancora possibile mangiare una deliziosa quiche di patate: ammirare l’arte stimola l’appetito. Il programma per l’indomani prevede altri musei e una passeggiata in una città che ama mettersi in mostra.
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Informazioni utili:

L’Ufficio del Turismo di Winterthur
si trova all’interno della Stazione.
Orario di apertura al pubblico:
Dal lunedì al venerdì dalle 8 e 30 alle 18 e 30;
sabato: 8 e 30 – 16.
www.winterthur-tourismus.ch

Il Museumsbus parte dal capolinea di fronte alla stazione e raggiunge i seguenti musei:
Oskar Reinhart am Stadtgarten, Kunstmuseum, Oskar Reinhart am Römerholz (la domenica anche Zentrum für Fotografie e Villa Flora). Prima corsa ore 9 e 45 e poi ogni ora (10 e 45, 11 e 45 ecc.)
Acquistando un Museumspass (validità uno o due giorni) si ha accesso in tutti i musei e si viaggia gratis sul Museumsbus.

Gewerbemuseum WinterthurKirchplatz 14
www.gewerbemuseum.ch

Sammlung Oskar Reinhart ‘Am Römerholz’
Haldenstrasse 95
www.roemerholz.ch


Fotomuseum Winterthur

Grüzenstrasse 44/45
www.fotomuseum.ch

Fotostiftung Schweiz
Grüzenstrasse 45
www.fotostiftung.ch

Kunstmuseum Winterthur
Museumstrasse 52
www.kmw.ch

Zurigo si raggiunge da Winterthur facilmente in treno. I tempi di percorrenza variano dai venti minuti alla mezz’ora.
„Art And The City“ in programma fino al 23 settembre 2012 è un festival dell’arte che si svolge a Zurigo nel quartiere di Zürich West. 43 opere di artisti internazionali, esposte all’aria aperta lungo un percorso urbano nel quale arte e divertimento si incontrano tra le vie caratterizzate dalla densa presenza di locali notturni, teatri e ristoranti ricavati da ex fabbriche e magazzini e dove il nuovo avanza sotto forma di palazzi e grattacieli, sedi di uffici e ristoranti.
www.artandthecity.ch

Swiss Travel System
Per informazioni sul sistema integrato di trasporti su treno, bus e nave e prenotare lo Swiss Pass che racchiude in un unico biglietto la possibilità di usufruire di molti mezzi di trasporto, tra cui anche autobus e tram di città e l’accesso a diversi musei: www.swisstravelsystem.ch

Da settembre a novembre 2012 si può esplorare la Svizzera in treno, autobus e battello con l’offerta “2 al presso di 1” valida per tutti gli Swiss Saver Pass da 4 giorni.
Una persona paga il prezzo regolare, l’altra viaggia gratis.
Il treno Eurocity collega Milano e Venezia con le più belle città della Svizzera. I vantaggi di un viaggio a bordo dell’Eurocity si riassume con tre R: risparmio, relax, ristorazione.
Tariffe low cost (19 euro da Milano e 29 da Venezia) con la tariffa Smart che prevede la prenotazione 14 giorni prima della partenza.

10.07.2012

Installazione nel Gewerbemuseum

La caffetteria del Gerwerbemuseum

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