Roma (TidPress) – La cozza tarantina, interpretata in accostamenti vari, in un tripudio di colori e sapori anche insoliti, che esaltandone l’eccellente qualità intrinseca, creano i nuovi confini del gusto. E’ quanto hanno potuto apprezzare i partecipanti del Festival Internazionale della Cozza italiana, organizzato in forma di kermesse culinaria dal Presidente del Centro Renoir, Mimmo Lardiello, a Roma nel Parco Hotel Torre Rossa.
Cozze ripiene |
Pasta, cozze e verdure |
Zappetta di cozza con tartare di pomodoro e crostini d’Altura; millefoglie di cozze taratine con bufala campana, pomodoro e melanzane; caratelli in zucchetti bicolori con cozze, fave novelle e pomodori; nelle di polenta e cozze taratine con spaccherai all’amalfitana: questi sono solo alcuni dei piatti elaborati da nuove generazioni di chef, provenienti da varie regioni italiane. Piatti di tradizione e innovazione, che danno nuova vitalità al mollusco ionico, prodotto da sempre considerato umile, ma con enormi potenzialità, perchè riesce a sposare sapori di terra e di mare.
Chi ha avuto modo di partecipare al Concorso-vetrina ha potuto apprezzare la trasversalità che offre la cozza tarantina nell’elaborazione culinaria d’estro e fantasia, quando la tradizione mediterranea s’incontra ad esempio anche con quella del Nord-Italia.
Una sorta di fusione dei sensi, senza alcuna discontinuità. Il pregiudizio nei confronti dell’accostamento insolito cessa di fronte all’inconfutabile armonia di sapori che i cuochi hanno reinventato con professionalità, mescolando creatività e antiche tradizioni. Da evidenziare la cura nell’estetica della composizione del piatto che permette d’ apprezzare con gli occhi ciò che sarà poi compreso con il gusto.
Un investimento questo d’immagine che, mostrando le qualità e le peculiarità enogastronomiche della cozza tarantina, si propone di pensare al futuro per arrivare ad un adeguato sviluppo dei settori di mercato che orbitano intorno allo straordinario prodotto della costa ionica
06.01.2007