Roma (TidPress) – Vigneti incastonati tra i boschi e incorniciati dalle montagne. In Alto Adige la viticoltura è anche un fattore estetico. Ma quello che arriva nel bicchiere dei consumatori è soprattutto l’eccellenza. In un territorio piccolo (una direttrice di circa settanta chilometri ed una superficie vitata di soli 5300 ettari) si concentrano sette aree vitivinicole diverse per terreno, esposizione e microclima. Roccia calcarea o porfirica, terreni alluvionali, ghiaiosi, ben ventilati ed esposti, vigne curate con l’obiettivo della qualità e non quello della resa maggiore, permettono di realizzare un prodotto tutto da scoprire. Dal bianco aromatico per eccellenza, il Gewürztraminer, al Kerner un vitigno adatto a essere coltivato in alta quota, si passa alla delicatezza del Pinot Nero e poi all’unicità dell’autoctono Lagrein, senza dimenticare gli spumanti.
L’imponente e bianco edificio dell’Abbazia di Novacella custodisce al suo interno una nutrita cantina che è possibile visitare. Nella zona vitivinicola più settentrionale d’Italia si producono vini bianchi della Valle d’Isarco, mentre i rossi cercano un clima leggermente più a sud a Cornaiano/Appiano. La Cantina Erste + Neue è orgogliosa dei suoi oltre cento anni di storia e della sua posizione panoramica sul Lago di Caldaro. La produzione si suddivide nella tipica linea classica, la selezionata Cru e il prestigio della Puntay.
L’Athenæum, L’Ateneo dei Sapori che ha presentato a Roma i vini dell’Alto Adige non a caso ha intitolato l’evento “Emozioni sensoriali d’alta quota”: la purezza dell’aria di montagna e la freschezza dei profumi di prati e boschi si concentra nei calici regalando un’esperienza del gusto tutta da godere.
Informazioni utili:
Athenæum, L’Ateneo dei Sapori organizza un calendario d’eventi sui temi del buon bere e degli abbinamenti cibo-vino.
www.ateneodeisapori.it
info@ateneodeisapori.it
www.abbazianovacella.it
www.erste-neue.it
14.02.2012